Famiglie genovesi in Terra Santa - Riscoperta di fede
Pellegrinaggio guidato da Don Gianfranco Calabrese e Don Piero Pigollo nei luoghi della vita di Gesù
Riscoperta di fede
"Chi cercate donne quaggiù?? quello che era morto non è qui!"
Cantare Resurrezione nel luogo dove Gesù è veramente risorto, dove i discepoli hanno visto la tomba vuota, fa provare brividi di gioia.
La Terrasanta ti permette di ripercorrere le strade dove ha camminato Gesù e di sentire davvero la sua presenza.
Questo è stato per noi e per i 70 pellegrini partiti da Genova, questo viaggio. Siamo partiti il 14 luglio, guidati da don Piero Pigollo e da Don
Gianfranco Calabrese, con altre coppie e famiglie che hanno scelto di partecipare a questo pellegrinaggio, organizzato dall'Ufficio Famiglie della Diocesi di Genova.
Per molti era la prima volta che arrivavano in questa terra e lo era anche per la nostra famiglia, che ha avuto il dono di poter partire unita, tutti e sette insieme.
Eravamo tanti, in molti ci incontravamo per la prima volta, ma pian piano è nato il gruppo, uniti dalla Messa e dalla preghiera.
Insieme abbiamo rivissuto l'annuncio dell'Angelo a Maria, a Nazareth nella Basilica dell'Annunciazione, dove è successo ciò è impossibile all'uomo.
Qui i nostri sacerdoti ci hanno invitato ad avere il coraggio di pregare Dio perché renda possibile nella nostra vita l'impossibile.
Partendo proprio da Nazareth abbiamo rivissuto i luoghi e i momenti felici dell'infanzia di Gesù, per poi passare alla sua vita pubblica, a partire da Cana e dal monte delle beatitudini, fino a Gerico, Cafarnao e il lago di Tiberiade.
Ogni volta ci accompagnava la lettura del Vangelo, con il racconto di ciò che Gesù aveva vissuto in quei luoghi, dei Suoi miracoli, del Suo incontro con uomini e donne che cercavano in Lui il Messia.
Salire a Gerusalemme ci ha riavvicinato alla sofferenza di Gesù, che abbiamo vissuto appieno con la via crucis attraverso le strade, lungo la via dolorosa, in mezzo alla gente.
Fino a raggiungere la Basilica del Santo Sepolcro, con il luogo della Crocifissione e la Tomba vuota, dove abbiamo celebrato la Santa Messa nella cappella cattolica.
In questo luogo si incontrano tanti cristiani, ognuno però con il suo modo di pregare e di vivere la Fede: cattolici, protestanti, ortodossi, armeni, coopti e molti altri.
Ognuno è qui per pregare lo stesso Dio ma le tradizioni e le culture sono diverse da tanti anni. Non sempre è stato facile e non lo è tuttora andare d'accordo, soprattutto quando ci si ritrova a convivere nello stesso luogo di preghiera.Ma un frate francescano, che abita in Terra Santa da tanti anni, ci ha raccontato che negli ultimi anni sono stati fatti tanti passi avanti, anche grazie a Papa Francesco, per imparare a valorizzare ciò che ci unisce e ci rende fratelli, invece di dare importanza alla differenze.
Ma camminando per le strade di questo paese si vedono i segni anche di un'altra difficile convivenza, quella tra ebrei e mussulmani.
Per andare da Betlemme a Gerusalemme si è costretti a passare attraverso il muro, a incontrare soldati ebrei, uomini e donne, con il mitra.
Un equilibrio sempre molto precario che purtroppo crolla ogni volta che qualcuno fa un piccolo sgarro agli altri.
La Terra Santa e un luogo dove tutte le grandi religioni hanno un motivo per riunirsi a pregare ma è anche sede di contraddizioni e di conflitti,
dove non si riesce a costruire la pace.
Certo è molto facile arrivare qui e criticare questi popoli che non sanno andare d'accordo pur avendo origini in comune.
Eppure non è forse ciò che avviene anche nelle nostre parrocchie, banalmente nelle discussioni tra gruppi diversi, come tra scout e ACR, tra adulti e giovani?
Forse questo viaggio ci ha davvero insegnato che prima di guardare la pagliuzza nell'occhio dell'altro dobbiamo imparare a togliere la trave dal nostro occhio.
Solo così potremo iniziare a cambiare il mondo, partendo dal nostro cuore.
Federica, Marta e Laura Campio (Articolo de "Il Cittadino" del 6 settembre 2015)