A Pratorotondo il desiderio di essere comunità di famiglie
Nell’estate l’Arcivescovo al Campo famiglie
per l’intitolazione della casa a don Renzo Ghiglione
A Pratorotondo il desiderio di essere comunità di famiglie
Come conosci il campo famiglie? Perché degli amici te ne parlano entusiasti e ti invitano, o perché casualmente vedi la locandina su un social. Puoi partire entusiasta, sapendo che ritroverai famiglie amiche, che avrai tempo per pregare e per camminare, oppure puoi partire con mille dubbi e perplessità sul tipo di settimana che ti aspetta: camerate, bagni in comune, faccende da svolgere, sconosciuti con cui dover condividere la quotidianità.
Ma come torni? Torni carico di gioia e voglia di ringraziare il Signore: perché nello sconosciuto hai trovato un fratello, perché hai potuto partecipare alla S. Messa quotidiana con la tua famiglia e anche all'adorazione Eucaristica col tuo coniuge, perché hai avuto tempo per la preghiera e per la riflessione personale e di coppia, perché è stata una gara nel darsi una mano, ognuno con i propri talenti e le proprie possibilità, perché hai goduto del silenzio e della maestosità delle montagne.
Ogni anno il Campo Famiglie è diverso, lo sappiamo, perché in un anno le esperienze personali ci modellano, i figli aumentano in numero ed età, perché le famiglie che partecipano cambiano. Ma ogni anno quando parti per casa hai già voglia di ritornarci!!
Quest'anno la nostra avventura è stata arricchita dalla visita di Sua Eccellenza Padre Marco Tasca, che ha voluto condividere con noi famiglie la quotidianità di una giornata al campo: la S. Messa, il pranzo insieme, la catechesi sulla Lettera di Papa Francesco agli sposi, la condivisione.
La sua visita è stata l'occasione per intitolare la casa a don Renzo Ghiglione, sacerdote genovese salito al Cielo nel 2007. È lui che nel 1997 ha dato il via al primo campo, invitando alcune famiglie a condividere insieme qualche giorno in montagna. Da un invito "casuale" è nata una proposta che, in quasi 25 anni, ha raggiunto centinaia di persone provenienti dalla Liguria e non solo. È particolare che quasi nessuno dei presenti quest'anno al campo abbia conosciuto personalmente don Renzo, ma è bello pensare che, con la sua intuizione, lui continui ad essere presente nel cammino di queste famiglie: come un seme piantato tanti anni fa ma che porta frutto ancora oggi!
Don Renzo sperava che questa esperienza diocesana fosse vissuta come una Famiglia di famiglie, aperta all'accoglienza e alla condivisione della propria vita personale e spirituale. E ancora oggi l'atmosfera che si respira a Pratorotondo è sempre questa: il desiderio di camminare insieme come Famiglie con Gesù al centro!